14 Agosto 2018 San Quirico d' Orcia.
Ore 5.30 la sveglia suona. Guardo fuori dal camper: fulmini, ma non piove. Andiamo, il Podere Bervedere mi aspetta. Conoscevo il posto e dopo pochi minuti ero piazzato. Sono solo. Parte l'attesa della luce giusta che arriva... ed è magia pura!
Alba al Podere Belvedere.
Ripredo la bici mi dirigo verso la Cappella della Madonna di Vitaleta. L'occhio mi cade su questo albero solitario sulla collina. Mi lascio cullare dalle colline
Ora vi aspetterete una foto della Cappella, ma purtroppo non ci sono le condizioni per fotografare ( stavano smontando dal banchetto della sera prima)
Mancano i famosi Cipressi...andiamo a cercarli.
Torno al camper e via verso Asciano; dopo pochi kilometri ecco spuntare i famosi cipressi!
I cipressi della Val d'Orcia
In Agosto il paesaggio è arido, spoglio, brullo non nego che mi piacerebbe vederlo in primavera
Ad Asciano, la mia meta era il famoso Agriturismo Baccoleno con il suo viale di Cipressi. Il temporale si avvicinava meglio scattare subito
L'Agriturismo Baccoleno
Proseguiamo il viaggio verso Chiusdino, l'Abbazia di San Galgano ci aspetta. Attraversiamo le famose Crete Senesi. Qui il mio sguardo si perde verso orizzonti infiniti, dolci linee. La terra riposa dopo la raccolta del grano.Il sole sta tramontando.
Crete Senesi
Arriviamo a San Galgano che è ormai sera. Solo il silenzio ci circonda. Pargheggiamo e ceniamo. Voglio vedere l'abbazia illuminata, ma purtroppo non è possibile fotografare l'interno.
Il lento declino cominciò nel 1348, quando gli attivi monaci cistercensi vennero falcidiati dalla peste nera. Persa l’autonomia dopo un lungo contenzioso con Siena, nel 1576 pare che nell’abbazia di San Galgano abitasse un solo monaco. Dopo un incerto tentativo di restauro, le piombature del tetto furono vendute, gli infissi e gli arredi saccheggiati. E oggi quel che resta dell’intero complesso monastico sono delle maestose mura con le navate e alcune sale, tra cui quella splendida del refettorio
L'abbazia di San Galgano in notturna
Un pizzico di storia.
L’abbazia di San Galgano, uno dei luoghi più suggestivi negli
itinerari della spiritualità toscana. La costruzione dell’abbazia
cominciò nel 1218 per iniziativa dei monaci cistercensi. L’abbazia di San
Galgano costruita in tempi rapidi prosperò per oltre un secolo,
acquisendo un ruolo di rilievo nella ricca economia della zona e nelle
stesse istituzioni della città di Siena.
L'abbazia all'alba
Il lento declino cominciò nel 1348, quando gli attivi monaci cistercensi vennero falcidiati dalla peste nera. Persa l’autonomia dopo un lungo contenzioso con Siena, nel 1576 pare che nell’abbazia di San Galgano abitasse un solo monaco. Dopo un incerto tentativo di restauro, le piombature del tetto furono vendute, gli infissi e gli arredi saccheggiati. E oggi quel che resta dell’intero complesso monastico sono delle maestose mura con le navate e alcune sale, tra cui quella splendida del refettorio
Il refettorio
La navata centrale
Mi sembra di rivere il nome della rosa o di far parte di una storia dei templari... si respira un'aria mistica
La croce nel cielo
A poche centinaia di metri dall'abbazia vi è l'Eremo di Montesiepi dove è costodita la mitica Spada nella roccia. Una vera attrazzione per grandi e piccini. La leggenda di San Galgano si intreccia con Re Artù.
Il nostro viaggio si conclude qui. Luoghi ricchi di fascino e di storia.
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